Ricetta vegana: carciofi in pentola

Carciofi in pentola

Ortaggio invernale ricco, saporito ed estremamente salutare – ha proprietà benefiche soprattutto per il fegato – il carciofo si può portare in tavola da novembre a marzo (circa). Il carciofo è, inoltre, un ortaggio importantissimo nella cucina vegana, dato che apporta un importante quantitativo di Ferro.
Le ricette che prevedono il suo impiego sono svariate, riporto qui forse la più semplice e immediata in quanto è anche la mia preferita, visto che si accompagna in modo eccellente a pesce, uova e formaggi (incluso il tofu), risultando estremamente versatile.
Nella cucina vegana questa preparazione, grazie al suo sapore e alle sue caratteristiche organolettiche, si può accostare a fagioli e patate, per un secondo tutto “al vegetale”, ma ugualmente completo e saporito.
Ingredienti
  • Carciofi (meglio quelli violetta rispetto ai mori, dato che non hanno spine):
  • Prezzemolo
  • Aglio: 2 spicchi
  • Olio EVO
  • Succo di limone
  • Sale e pepe q.b.
Procedimento

1. Pulire i carciofi e tagliarli a metà; se ci sono i gambi, spellarli e tagliarli a pezzi (sono ottimi).

2. Ungere con un filo d’olio EVO una pentola piuttosto ampia, possibilmente in grado di contenere tutti i carciofi in unico strato, e disporre questi ultimi sul fondo.

3. Aggiungere l’aglio (schiacciato, o intero se preferite poi toglierlo), il prezzemolo, sale e pepe.

4. Far rosolare qualche istante, poi aggiungere acqua (o brodo vegetale se disponibile), abbassare la fiamma, coprire e lasciar cucinare per circa tre quarti d’ora (i tempi di cottura dipendono molto dalle dimensioni dei carciofi, sono pronti quando sono teneri).

5. Lasciare svaporare il liquido di cottura in eccesso, regolare di sale e pepe e aggiungere altro olio EVO a crudo, rigirandoli un paio di volte in modo che assorbano bene il sugo.

6. Servire ben caldi o tiepidi.

Come pulire e i carciofi​

Pulire i carciofi è un’operazione lunga e noiosa, anche se non particolarmente difficile.​

1. Preparare un recipiente ampio con acqua fredda acidulata col succo di mezzo limone.

2. Tagliate i gambi, spellateli per eliminare la parte fibrosa e tagliateli a pezzi, quindi immergeteli man mano – il più rapidamente possibile – nell’acqua acidulata.

3. Eliminate le “foglie” (o più precisamente brattee) esterne dai fiori. Un consiglio: meglio non tagliarle, ma strapparle gentilmente con le dita, prendendole dalla punta e piegandole verso il basso. In tal modo, se fatto bene, resterà attaccata solo la parte più carnosa e “commestibile” della brattea.

4. Spuntate le foglie più interne e tagliate a metà i carciofi.

5. Eliminate le “barbe” (detto anche fieno, non sono altro che i pistilli) e le foglioline più interne, che, pur tenere, hanno la punta spinosa.

6. Pulire un carciofo alla volta e immergere anch’essi il più rapidamente possibile nell’acqua acidulata per evitare l’annerimento. Attenzione inoltre che i carciofi anneriscono anche le dita… se la cosa può infastidire, proteggetevele con dei guanti, oltre a fare attenzione a non pungervi con le eventuali spine.

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